Il sussurro del Fantasma.

Mercoledì 28 marzo alle ore 18.30 alla Libreria Dedalus avrà luogo la conferenza "Il sussurro del Fantasma", organizzata dall'associazione Caffè Filosofico Trieste e nell'ambito della quale interverrò come consulente filosofico. Di seguito un breve testo introduttivo.
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Ricostruire la propria genealogia familiare è una strada importante per dare un volto ad una parte di ciò che normalmente connotiamo come inconscio. L'organismo familiare sembra attraversato da prescrizioni che obbligano, in parte, i suoi componenti a ripetere e a rifare esperienze uguali, anche se modulate e trasformate nel corso del tempo. Si tratta di un obbligo a ripetere. Ma possiamo guardare questa esperienza, che tutti più o meno conosciamo, anche dal punto di vista del fantasma che richiede una fedeltà ai membri di una famiglia. Non più i singoli quindi sono obbligati, ma il fantasma stesso è incatenato a ripetere una parola di cui non conosciamo l'origine. Attraverso le narrazioni biografiche possiamo dialogare col fantasma che attraversa la famiglia e che richiede di essere riconosciuto. Il fantasma viene attivato principalmente dal disconoscimento di un familiare: in virtù di questa “smemoratezza” si crea un vuoto dal quale incessantemente ci giunge il sussurro del fantasma. Si tratta quindi di instaurare un dialogo con il posto vuoto. Il sussurro è una particolare forma ed intensità della voce. Può essere una carezza suadente, ma anche un avvertimento o una minaccia. Con esso qualcosa di misterioso ci si avvicina e ci fa uscire da noi stessi. Amore e odio trovano la loro massima intensità in questa forma della voce. La modalità del fantasma è il sussurrare ed il sussurro a sua volta è un discorso fantasmatico, una parola che sentiamo e che non sentiamo, un discorso fatto e disfatto. Attraverso il sussurro il desiderio del fantasma attraversa intere generazioni superando il tempo di vita del singolo, esprimendo un desiderio inesauribile.
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